• Oct 28, 2025

Il canto non si allena, si vive!

  • Andrea Tosoni
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È auspicabile che nella vita di ogni cantante, giunga un momento in cui il canto smette di essere un esercizio… e diventa un respiro.
Non più un “allenare la voce”, ma un comunicare con essa.

Guardo la natura e rifletto...
Il fiore accanto ai miei piedi non si sforza di sbocciare: asseconda il suo ritmo, quello che la vita gli ha donato.
Il rivolo d’acqua, coda dell’acquazzone di ieri, non sta decidendo di scorrere: segue la pendenza, si adatta al terreno e trova la sua via.
Così la voce, se ascoltata: un flusso che nasce dentro di te e ti conduce all’Essenza... ti mostra chi sei destrutturando tutto quello che pensi/pensavi di essere… è inevitabile.

Ho esordito con quell’ “auspicabile” perché troppo spesso si pensa che il canto sia fatto solo di tecnica, esercizi, vocalizzi.

E all’inizio tutto questo può bastare e ti può aiutare una guida, un Maestro, un qualcuno che ti dia spunti per mettere ordine dentro di te e per “ritrovare la strada”…ma poi, se vuoi fare quel salto di qualità necessario per cantare con autenticità, arriva un punto in cui devi diventare tu stesso il tuo Maestro.

Un maestro interiore che ti conduca per mano nella tua voce come si entra in una foresta: con rispetto, curiosità, cuore aperto.
Non ti basterà udirla, dovrai imparare ad ascoltarlaCome? Da dentro.
Sentirla vibrare nel corpo… dove si nasconde, dove resiste, dove invece scorre libera.

Un vero cantante conosce il proprio strumento.
Non perché gliel’abbiano spiegato, ma perché lo ha abitato.

Questa consapevolezza non la si trova in un manuale: nasce dal silenzio, dall’ascolto, dallo stare in ogni nota, in ogni vocalizzo.
Lo dico spesso ai miei allievi: “meglio dieci minuti al giorno fatti con Presenza che due ore a giorni alterni distratti dalla qualsiasi”.

Ricordati inoltre che il canto non è un obiettivo, è un processo: un continuo andare e tornare tra la tecnica e l’anima, tra il corpo e il respiro, tra il controllo e l’abbandono. Una continua alternanza di successi e frustrazioni, di punti zero e uno, che non sono mai gli stessi di ieri, nemmeno di un minuto fa.

E sappi che proprio quando smetti di voler “fare” la voce, di controllare la voce… e cominci invece ad “essere la voce”, accade la magia.

Non cantare per convincere, ma per condividere. E attenzione: quando conoscerai davvero la tua voce, ti diventerà impossibile non essere vero.
E proprio la tua verità, nel canto, sarà ciò che toccherà il cuore di chi ti ascolterà. Questo dovrebbe essere il fine di ogni percorso di tecnica vocale.

Auspico che tu possa entrare in quel luogo interiore dove la voce non è più uno strumento, ma una compagna.
E lì, nel silenzio tra una nota e l’altra, scoprirai che il canto non si allena:
si vive, ogni giorno, come un atto d’amore verso te stesso e verso la vita.

Buona pratica

Buon canto

Andrea

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